Bertucci: c'è il paziente al centro del pianeta sanità

A Catanzaro iniziativa delle unità di Radiologia “Pugliese Ciaccio” e “Mater Domini”

di Francesco Pungitore


“L'integrazione si crea con i fatti, dialogando, comunicando, ponendo al centro del pianeta sanità il paziente e convogliando tutte le forze per ottimizzare il percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale”. E' quanto ha affermato il direttore della struttura operativa complessa di Radiologia dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, Bernardo Bertucci, a Catanzaro. Un intervento che ha aperto i lavori del corso “Dal nodulo epatico benigno al nodulo epatico maligno con MdC epatospecifico in Rm epatica”, ospitato presso la “Sala Verde” della cittadella regionale di Germaneto. Importante iniziativa formativa medico-scientifica organizzata congiuntamente dalle due unità operative di Radiologia del “Pugliese Ciaccio” e del “Mater Domini”, quest'ultima diretta dal dottor Domenico Laganà. “Una osmosi che già esiste”, dunque, usando le parole del dottore Bertucci. Relatore d'eccezione il professor Luigi Grazioli, presidente della Sirm-Rm (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica – Risonanza Magnetica) e direttore di Radiologia degli Spedali Civili di Brescia. Tra gli ospiti, il delegato alle politiche sanitarie della Regione Calabria, Franco Pacenza, il vicepresidente della III Commissione consiliare regionale “Sanità, attività sociali, culturali e formative”, Sinibaldo Esposito, e il dg del “Mater Domini”, Antonio Belcastro. Pacenza, in particolare, ha evidenziato le difficoltà generali del sistema sanità in Calabria, alla luce delle ristrettezze imposte dal piano di rientro, auspicando la possibilità di utilizzo dei fondi europei per acquistare attrezzature per la diagnostica e per incrementare le risorse umane. Il corso, articolato in tre sessioni, (segreteria organizzativa Service Management) ha centrato l'attenzione sulla risonanza magnetica nello studio del fegato, con riferimento alla diagnosi delle lesioni focali epatiche sia nel paziente epatopatico che oncologico. [29 giugno 2018]

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