Un generale per salvare la sanità calabrese

A Saverio Cotticelli e Thomas Schael le redini del dopo-Scura

di Francesco Pungitore


Giusto per capire qual è lo stato di salute della Sanità calabrese, dopo dieci anni di piano di rientro e ben nove di commissariamento, il Governo decide di affidarne la gestione a un generale dei carabinieri: Saverio Cotticelli. Ad affiancarlo ci sarà anche un sub-commissario tedesco, Thomas Schael, già direttore generale dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige (tra gli incarichi più recenti) e manager (non senza polemiche) dell'Asl di Crotone durante la legislatura regionale targata Agazio Loiero. Un ritorno in Calabria, dunque, per Schael, cooptato negli anni passati dal centrosinistra e oggi riproposto dal ministro a 5 Stelle Giulia Grillo. A giudicare così, a freddo, sembra chiara l'intenzione romana di risolvere in via definitiva il disastro calabrese: un settore che macina milioni su milioni di perdite, senza garantire i livelli minimi essenziali di assistenza e senza riuscire a frenare l'esodo di centinaia e centinaia di pazienti, in cerca di cure dignitose, verso gli ospedali del Nord. Riusciranno,  dunque, Cotticelli e Schael lì dove ha fallito Massimo Scura, dimissionato dopo un lungo e meditato travaglio per fare posto al suo subentrante?  Ne è convinta la Grillo: “Legalità, trasparenza e competenza per la salute dei cittadini! I commissari ad acta sono figure di garanzia. Si tratta di nomine cruciali per questi territori che hanno non solo difficoltà di bilancio, ma soprattutto non riescono a dare ai cittadini il livello di servizi sanitari che la legge richiede. I cittadini della Calabria hanno diritto a una sanità migliore e a servizi efficienti. Le personalità designate dal Cdm hanno tutti i requisiti per fare un buon lavoro. Voglio rassicurare i calabresi che l'impegno del Governo è totale per risollevare la sanità delle loro regioni”. Le fa eco la deputata Dalila Nesci: “Adesso ci aspettiamo azioni in netta discontinuità col passato, che riportino legalità e meritocrazia”. La speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire. [8 .12.2018]

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